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RISATE PER MANERA, ESILARANTE IN SCENA E FESTEGGIATO NEL DOPOTEATRO

Riuscito show del comico bresciano; e poi simpatico incontro coi vincitori del concorso del nostro giornale

Un lume sulla testa, una sedia di tubolari e il rumore sinistro un marchingegno: è la riabilitazione mentale, indispensabile se l’individuo sta pericolosamente allontanando la sua mente da tv,centri commerciali e mutui bancari. Succede a Leonardo Manera, sottoposto a trattamento dalla “premurosa” dottoressa di un ospedale. Superata la frattura di quattro costole verrà trattenuto fino a completare l’”altra” guarigione. Nel frattempo ne approfitta per sciorinare un fiume di riflessioni-aneddoti-gag lungo l’ora e 45 di “Costole. Riflessioni di un uomo paziente”, in scena ieri sera in un Palabrescia con mille persone pronte a ridere e applaudire a scena aperta. Manera ci regala uno spaccato del suo pensiero surreale sul mondo di oggi, produce risate benefiche e un sano distacco dal claustrofobico tran tran quotidiano.

Torna il personaggio del bresciano “Piter” nei bis finali, e un insuperabile vecchietto in ospedale per eccessi amorosi. I musicisti segnano il fondo sonoro di ogni scena. La camera d’ospedale è il regno di Leo, sottomesso, ma non troppo, dalla dottoressa, che usa per corromperlo la leva della seduzione. Un pupazzo di biscotti costruito dall’attore lo accompagna come alter-ego dei suoi monologhi. Con lui si addormenterà anche, stile Mister Bean con l’orsacchiotto, ma più malinconico e ciarliero. Diversi i momenti clou con facce di spettatori che trattengono lacrime dal ridere. Topico quello di “SuperLeo”, il supereroe senza poteri che, bardato di pigiama e armato di “pappagallo” salterà coi piedi sul letto parlandoci del mondo che lui sogna. O quello di un Manera presidente italiano nel discorso di fine anno 2036 che tesse le lodi della finalmente tornata “vecchia lira”, competitiva nei confronti della moneta polacca. Anche canzoni per il comico, tre, composte da lui, di tema vario: dall’esodo di massa dei venerdì sera ai politici in vendita nei centri commerciali.

Un Manera che soddisfa e convince, quello al Palabrescia: più maturo e completo, con uso ampio di musica e canto, scene sobrie ma realistiche, luci con effetti da incorniciare, come il sole del mattino che batte sul pupazzo proiettandone l’ombra.

Il tutto in una storia con trama definita. Garantite le risate, con punte malinconiche, come la coppia di anziani dai baci sottovetro fra dentiere che “parlano sempre meno ma si vogliono sempre più bene”. Dopo lo spettacolo un “aftershow” con l’artista al ristorante Soprano per i 50 fortunati vincitori (80 con parenti e amici dell’artista, più il regista dello show Marco Rampolli) dei biglietti in prima fila messi in palio nel concorso indetto dal Giornale di Brescia: per loro, tra foto di rito e comprensibile emozione, un saluto speciale di Manera, felice di questo bagno di pubblico.

Simone Tonelli

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